L’esperienza emotiva tra causalità e motivazione: fenomenologia e neuroscienze sulla capacità di riflessione umana
Davide Perrotta
Riassunto: Mediante il metodo fenomenologico e facendo leva sulla ricerca neuroscientifica intendo distinguere tra le strutture trascendentali dell'esperienza grazie a cui il mondo circostante acquista significato e le computazioni inconscie di dominio psico-fisiologico. L'emotività umana abbraccia meccanismi istintivi e neurali che precedono l'attività soggettiva cosciente e questi possono essere indagati solo con metodi quantitativi e causali. La motivazione, che può essere descritta con il metodo fenomenologico, ci parla di una causalità più complessa, che ci permette di riflettere sulla nostra emotività all'interno del flusso temporale della coscienza. La distinzione tra emozione e sentimento offre un indizio importante per comprendere la dimensione causale del primo e le caratteristiche temporali del secondo: in questa maniera possiamo comprendere meglio il ruolo che i sentimenti giocano nella fenomenologia, poichè questi abbracciano processi costitutivi e temporali.
Parole chiave: Fenomenologia; Neuroscienza; Causalità; Emozione; Motivazione
Le afasie di Broca e di Wernicke alla luce delle moderne neuroscienze cognitive
Ines Adornetti
Riassunto: Al centro di questo lavoro è l’analisi di due disturbi acquisiti del linguaggio: l’afasia di Broca e l’afasia di Wernicke. Tradizionalmente, tali disturbi sono stati interpretati come deficit che colpiscono le funzioni legate, rispettivamente, alla produzione articolatoria e alla comprensione del parlato in seguito a lesioni in due specifiche regioni cerebrali: nel caso dell’afasia di Broca, la terza circonvoluzione frontale sinistra; nel caso dell’afasia di Wernicke, la porzione posteriore del giro temporale superiore sinistro. Per tale ragione, queste due regioni cerebrali, a cui ci si riferisce anche nei termini di area di Broca e area di Wernicke, sono state considerate le sedi neuroanatomiche della produzione e comprensione del linguaggio. Questo articolo mostra che, alla luce delle ricerche condotte negli ultimi decenni: a) non è più possibile sul piano dei deficit linguistici continuare a considerare l’afasia di Broca e l’afasia di Wernicke come disturbi unitari, ma piuttosto come espressioni di deficit di natura diversa; b) non è più possibile continuare a sostenere l’esclusiva localizzazione delle funzioni di produzione e comprensione del linguaggio nelle due regioni cerebrali ad esse classicamente associate.
Parole chiave: Afasia di Broca; Afasia di Wernicke; Area di Broca; Area di Wernicke; Disturbi del linguaggio; Localizzazione cerebrale; Neuroscienze
Ultimo aggiornamento: 31 agosto 2019