Phenomenological Psychopathology: From Spatial Disorder to the Problem of Disembodied Desire

Abstract

Abstract: This study presents a phenomenological analysis of a case of schizotypal personality disorder used as a concrete starting point to formulate a basic phenomenological theory of embodied and disembodied desire. After describing the core symptoms of the patient (i.e. mainly his spatial disorder) from a first-person per-spective, the problem of disembodied desire is introduced in relation to patient’s imaginary that is lived as an isolated experience condemned to remaining unrealized. The case analysis refers to Blankenburg’s concept of the loss of natural self-experience and to its contemporary development, i.e., the psychopathology of common sense, conceiving schizophrenia, and schizotypal personality disorder, as a syndrome rooted in ipseity disturbance and in disembodiment of the self. Disembodied desire is then qualified as a disorder due not to neurotic defense mechanisms, but rather to more pervasive self-disorders. In the final part, the problem of disembodied desire is addressed starting from a basic phenomenological theory of desire, dealing both with drive intentionality, as the transcendental condition of the ego-constitution, and with imagination, as the distanced self-representation of drive and as a structural possibility of distancing the immediacy of bodily experience.

Keywords: Phenomenological Psychopathology; Schizotypal Personality Disorder; Disembodied Desire; Loss of Natural Self-evidence; Self-affection.

La psicopatologia fenomenologica: dal disturbo dell'esperienza spaziale al problema del desiderio disincarnato

Riassunto: Questo studio presenta un’analisi fenomenologica di un caso di disturbo schizotipico di personalità, sulla cui base si avanza una teoria fenomenologica essenziale sul desiderio incarnato e disincarnato. Alla descrizione dei sintomi fondamentali del paziente (in primis il disturbo dell’esperienza spaziale) da una prospettiva in prima persona segue la trattazione del desiderio disincarnato in relazione all’immaginario del paziente, vissuto come esperienza isolata, condannata a rimanere irrealizzata. L’analisi del caso fa uso della nozione di Blankenburg di perdita dell’evidenza naturale e della sua ripresa contemporanea nella psicopatologia del senso comune, che considera schizofrenia e disturbo schizotipico di personalità come sindromi radicate nel disturbo dell’ipseità e nel cosiddetto sé “disincarnato”. Il desiderio disincarnato è quindi presentato non come disturbo dovuto a meccanismi difensivi di tipo nevrotico, ma a disturbi del sé più pervasivi. Nella parte conclusiva, il desiderio disincarnato è esaminato a partire da una teoria fenomenologica essenziale del desiderio, che tratta l’intenzionalità pulsionale come condizione trascendentale della costituzione dell’io, e l’immaginazione come rappresentazione distanziante della pulsione e come possibilità strutturale di distanziarsi dall’immediatezza dell’esperienza corporea.

Parole chiave: Psicopatologia fenomenologica; Disturbo schizotipico; Desiderio Disincarnato; Perdita dell’evidenza naturale; Affezione.