Rivista internazionale di Filosofia e Psicologia, V. 15, N. 3 (2024)

La libertà incarnata. Il ruolo della persona nella presa di decisione

Jacopo Colelli

Abstract


Riassunto: Il dibattito contemporaneo sull’impatto causale degli stati mentali e delle decisioni consce sui fenomeni naturali e sociali fa largo uso di dati ricavati da test neurofisiologici e comportamentali, che esplorano il ruolo di processi cognitivi inconsci e interpretazioni post-hoc caratterizzate da intenzionalità dichiarativa. I dati neuroscientifici sono spesso utilizzati per sostenere una prospettiva fisicalista che privilegia il determinismo neurocognitivo rispetto alle discussioni sul libero arbitrio. Tuttavia, questa impostazione tende a ignorare, almeno parzialmente, il dibattito sui limiti epistemologici e tecnici nella generazione dei dati e i pregiudizi filosofici insiti nelle interpretazioni. Questo lavoro evidenzia tali limiti, proponendo un’analisi filosofica della relazione complessa tra razionalità, esercizio del libero arbitrio e costruzione dell’identità personale. Distinguendo il concetto di scelta autentica da quello di impulso o spinta ad agire, si sostiene una concezione enattiva e fenomenologica dell’azione umana libera, offrendo così un’interpretazione del libero arbitrio che respinge l’eliminativismo come inadeguato. Rifiutando un dualismo semplicistico, il libero arbitrio viene definito come la capacità di una soggettività incarnata, situata ed enattiva di interagire con un ambiente naturale e sociale attraverso compiti che implicano processi stratificati di valutazione e decisione. In conclusione, si argomenta che, sebbene le scienze fisiche e psicologiche possano indagare le basi dell’esecuzione dell’azione, non sono in grado di risolvere né di spiegare l’aspetto più complesso del processo decisionale stratificato ed esteso. Questo riguarda la relazione intenzionale tra la persona, considerata nella sua interezza, e un mondo ricco di valori, che conferisce senso e orientamento alle scelte individuali.

Parole chiave: Libertà; Persona; Cervello; Inconscio; Determinismo/Eliminativismo; Thomas Fuchs

 

Embodied freedom. The role of person in decision-making

Abstract: The contemporary debate on the causal impact of mental states and conscious decisions on natural and social phenomena extensively relies on data derived from neurophysiological and behavioral tests. These tests investigate the role of unconscious cognitive processes and post-hoc interpretations characterized by declarative intentionality. Neuroscientific data are often employed to support a physicalist perspective that prioritizes neurocognitive determinism over discussions of free will. However, this approach tends to partially overlook the epistemological and technical limitations inherent in data generation and the philosophical biases embedded in interpretations. This paper highlights these limitations by proposing a philosophical analysis of the complex relationship between rationality, the exercise of free will, and the construction of personal identity. By distinguishing the concept of genuine choice from that of impulse or urge to act, it advocates for an enactive and phenomenological conception of human free action, offering an interpretation of free will that rejects eliminativism as inadequate. Rejecting a simplistic dualism, free will is defined as the capacity of an embodied, situated, and enactive subjectivity to engage with a natural and social environment through tasks involving layered processes of evaluation and decision-making. In conclusion, it is argued that while physical and psychological sciences may explore the foundations of action execution, they cannot resolve nor explain the more complex aspect of the stratified and extended decision-making process. This aspect concerns the intentional relationship between the person, considered as a whole, and a world rich in values, which gives meaning and direction to individual choices.

Keywords: Freedom; Person; Brain; Unconscious; Determinism/Eliminativism; Thomas Fuchs